Il benessere psicologico: un diritto di tutti

Da anni, in televisione o su riviste e giornali, si fa un gran parlare di “benessere”, ma troppo spesso con tale termine si sottintende tutto ciò che è connesso alla sola salute fisica.Ciò accade per vari motivi, tra cui il sottile pregiudizio che vede il disagio o malessere psichico associato allo spettro della malattia mentale o della “pazzia”.
In realtà, esattamente come accade per il corpo, anche il malessere mentale presenta svariate sfumature e forme, passando, senza soluzione di continuità, dal “non star bene” alla malattia mentale conclamata. E nel mezzo ci sono mille possibilità di intervento, spesso con valore preventivo rispetto a disagi che, se ignorati, possono radicarsi.
Ma oltre al timore della malattia mentale c’è anche un secondo problema, più venale, forse, ma non per questo meno rilevante: quello economico.
I servizi pubblici riescono a offrire solo una parziale copertura alle necessità dei cittadini in questo campo, e così la gente è costretta o a farsi carico di spese spesso troppo onerose e per lunghi periodi o, in alternativa, a cercare soluzioni accessibili come libri o riviste specializzati.
Senza nulla togliere alla validità di tali strumenti divulgativi, che sicuramente offrono utili consigli in una società che sempre più spesso deve fare i conti con la prevenzione del disagio emotivo, rimane però il problema che ognuno di essi offre indicazioni generiche, che al profano possono risultare difficili da applicare alla propria esperienza specifica.
Per tali motivi ho individuato, nello schema del laboratorio di gruppo, la soluzione che permette a chi è interessato di avvicinarsi a certe tematiche avendo però anche la consulenza di psicologhe professioniste a costi accessibili e limitati nel tempo. Ogni laboratorio può, nel caso in cui i partecipanti preferissero un impegno diluito nel tempo, assumere la forma di corso, da svolgersi in lezioni serali.