ENNEAGRAMMA - dai Sufi a Gurdjieff - un antico sapere per conoscere sé e gli altri

Di che numero sei?

Da sempre la psicologia della personalità si rifà a modelli teorici più o meno complessi per descrivere alcune tipologie generali che possano raggruppare le infi-nite variazioni di caratteri che l’umani-tà esprime.
Jung elaborò una teoria che, basandosi sulla combinazione di tre polarità (introversione vs estroversione, pensiero vs sentimento e intuizione vs sensazione), giungeva a definire otto diversi tipi psicologici di personalità.
Più recenti sono modelli basati su ricerche statistiche effettuate con questionari, che hanno individuato cinque fattori di base che, variamente combinati, possono dar vita a numerosi modelli di personalità.
Ma l’imperativo “conosci te stesso” da sempre accompagna l’uomo e numerose sono le teorie che, nei secoli, sono state elaborate per fornire agli esseri umani delle “mappe” più o meno esatte, più o meno provvisorie, col cui aiuto cercare se stessi.
Una di queste mappe è offerta dall’enneagramma, un modello che si ritiene originato dal Sufismo afgano. Ovvero da un’antica filosofia islamica tramandata, fino all’inizio del secolo scorso, solo oralmente, ma che è pervenuta a noi tramite studiosi occidentali come Georges Gurdjieff, capo di un movimento spirituale nei primi anni del Novecento in Francia, e Oscar Ichazo, psicologo che per anni ne fece materia di insegnamento universitario in Bolivia, Cile e Stati Uniti e la cui teoria è ora utilizzata e approfondita da Claudio Naranjo.
Enneagramma: un diagramma con nove poli
Nove numeri, nove tipi psicologici fondamentali, ma tra loro collegati, in dinamiche di evoluzione e involuzione.
Non una mappa statica, dunque, ma un modello comportamentale che indica la strada verso la piena realizzazione di sé, attraverso il riconoscimento delle proprie maschere, dei ruoli di cui ci siamo caricati durante i primi anni della nostra vita e che, svolta la loro funzione, ora ci imprigionano in modelli rigidi.
Modelli che ci impediscono di superare quei blocchi difficili da individuare, e così impossibili da risolvere.
Riconoscersi in un tipo, nella percezione di sé che si ha, in ciò che si evita, nelle passioni primarie (positiva e negativa), nelle qualità, ci permette di riconoscere la direzione verso cui procedere e quella invece da evitare.  Tutto ciò in funzione del pieno sviluppo delle potenzialità positive di cui il destino ci ha fatto dono
1: il riformatore perfezionista
2: la perfetta aiutante ma invadente
3: l’uomo di successo machiavellico
4: l’artista romantico carico di rimpianto
5: il filosofo distaccato dalla vita
6: il buon tifoso, talvolta troppo tifoso
7: il Peter Pan ottimista ad ogni costo
8: il condottiero che vuole tutto e subito