Quando andare dallo psicologo
Chi decide di andare dallo psicologo lo fa sempre spinto da un bisogno. Quello di liberarsi da un malessere che non riesce a descrivere con chiarezza né a indicare. Un dolore fisico può essere circoscritto, delimitato e ha spesso cause meccaniche, visibili, riconoscibili.
Così non è per il malessere psichico.
Chi arriva a sedere sulla poltrona del paziente lo fa portando con sè un fardello di dolore che spesso lo o la opprime da anni e a cui non riesce a dare soluzione. E spesso le persone arrivano spinte da nuove urgenze: chi per un amore finito, chi per ripetuti attacchi di panico e di ansia, chi per pensieri ossessivi che, improvvisamente, invadono la mente senza lasciare spazio ad altri pensieri, chi perché si sente oppresso da nuovi doveri o da ostacoli gravi.
Sono urgenze che spesso riportano alla luce antichi dolori irrisolti e ferite ancora aperte, e che quindi offrono l'occasione, finalmente, di curare tali ferite e di farle cicatrizzare.
L'unica cosa importante è, una volta che si è deciso di iniziare tale percorso e si è scelto il professionista con cui esplorarlo, lo si percorra con coerenza e costanza, pronti ad affrontare anche i momenti di dubbio e di paura che fisiologicamente lo accompagnano.
Sapendo che è compito dello psicologo sostenere nel percorso, diradare la nebbia e aiutare a trovare la propria strada verso un nuovo benessere e una vita nuova.