Attività di sostegno scolastico per minori e /o adolescenti

Un buon docente, per essere veramente buono, in fondo deve sapere solo due cose, e cioè:
1. che il miglior insegnante è colui che sa sempre imparare qualcosa, anche dai propri allievi;
2. che le lezioni non si danno, si possono solamente ricevere.
Questo significa che un insegnante, per essere tale, deve saper mantenere sempre aperta l'attenzione su ciò che l'ambiente gli comunica, individuando il nuovo e rimanendo capace di modificarsi in funzione di esso.
Ma un buon insegnante deve anche saper raggiungere l'attenzione, ovvero sia la mente che il cuore, dei suoi allievi se vuole che le sue parole abbiano un effetto duraturo. Insegnare è dunque una disciplina per chi insegna, e non un impegno solo per chi è chiamato a imparare.
E si usa il termine disciplina non a caso, visto che lo sforzo richiesto al docente è continuo e focalizzato su di sé, centrato sulla capacità di offrire una risposta puntuale e adeguata alle richieste, più o meno esplicite, dei discenti.
Risposte che riusciranno a offrire strumenti efficaci quanti più metodi didattici il docente conoscerà e saprà utilizzare. Ecco perché è necessario padroneggiare le più disparate metodologie educative, strumenti di analisi e di diagnosi, strategie di coping, competenze tecniche e tutto quanto sia utile a mantenere uno stretto contatto con gli studenti e le loro esigenze.

Temi generali affrontati:

  • Analisi dei punti di forza e di debolezza individuali per il rafforzamento delle capacità e il superamento dei deficit
  • Tecniche di schematizzazione e memorizzazione
  • Il lavoro di gruppo: percorsi di crescita integrata
  • Il sostegno reciproco nei rapporti tra pari
  • L'uso del modello democratico nelle organizzazioni
  • Il cambiamento generato dall'apprendimento da esperienza diretta
Empowerment individuale e di gruppo